Il leasing immobiliare è un’opportunità che la Legge di Stabilità del 2016 dà ai consumatori e alle banche che vogliono intervenire all’interno di questo mercato. Si tratta di una nuova formula che permette agli utenti consumatori di accedere ad un immobile con modalità diverse rispetto a quelle previste per il mutuo e garantisce un grosso risparmio fiscale soprattutto ai giovani under 35. La legge di Stabilità, infatti, mette due paletti ben precisi per godere appieno degli sgravi: il primo è l’età, che non deve essere superiore a 35 anni, e il secondo è il reddito, che non deve superare i 55.000 euro lordi annui. Ciò non toglie che il leasing immobiliare possa essere accessibile a tutti, anche per chi ha un’età e un reddito superiore rispettivamente ai 35 anni e ai 55.000 euro lordi. Lo sgravio fiscale è notevole perché permette di risparmiare il 19% sui canoni versati e sul riscatto finale, con un limite massimo di 8.000 euro annui sui canoni e un massimo di 20.000 euro sul prezzo di riscatto: questa è la grande novità. Per quanto riguarda gli over 35 il risparmio fiscale si dimezza al 50%, rimanendo comunque considerevole: il 19% sui canoni fino ai 4.000 euro annui e la stessa percentuale applicata sul riscatto, fino ad un massimo di 10.000 euro. Con questa forma di finanziamento, se considerassimo a titolo d’esempio una coppia che voglia acquistare un immobile, il risparmio fiscale sarebbe di circa 16.000 euro a confronto di un contratto di mutuo ventennale con un valore medio di 150.000 euro. A tal proposito, se dovessi ipotizzare un target di riferimento, partirei dalla stima del MEF: sono 200.000 i giovani under 35 senza casa ed è a quelli che il leasing abitativo si rivolge. Con il leasing immobiliare puoi anche usufruire di alcune tutele sul pagamento: il consumatore che si trova in difficoltà può sospendere il pagamento dei canoni per massimo un anno, senza incorrere in spese di mora. Qualora poi il cliente non potesse più pagare, la società di leasing riacquista l’immobile restituendo l’anticipo e i canoni già versati. Per quanto riguarda i requisiti per accedere al leasing bisogna sicuramente possedere un reddito: l’istruttoria, poi, è esattamente quella di un mutuo. Nella prassi normale, un consumatore che voglia stipulare questa forma contrattuale dovrà cercare e scegliere l’immobile e contattare un consulente per ricevere assistenza ed informazioni. Il cliente dovrà venire a conoscenza, infatti, degli elementi fondamentali che caratterizzano il leasing abitativo tra i quali, ricordiamo, la tipologia di immobile che può essere oggetto di questa forma contrattuale: solo quelli che abbiano una buona commercialità e non necessitino di ristrutturazione. Una volta valutato l’immobile si accede all’istruttoria finanziaria e creditizia. Penso che il leasing immobiliare rappresenti una buona opportunità per i giovani che decidono di acquistare casa, dal momento che anche gli under 35 potranno avere accesso ad immobili di un certo prestigio pur non avendo grosse possibilità. Questo accade perché il principio del leasing è proprio quello di garantire al cliente l’abitazione che desidera, anche con un minimo anticipo e con una dilazione del pagamento dei canoni che rispetti le tempistiche che il consumatore può sostenere. Il leasing immobiliare sicuramente è anche una buona occasione per rivivacizzare quello che è il mercato immobiliare, che negli ultimi anni ha subito una profonda crisi. Ed è proprio in occasione di questi anni che abbiamo importato dai paesi anglosassoni il rent to buy: una sorta di affitto con riscatto. Il leasing subentra proprio con questa formula per aiutare il mercato immobiliare e il mondo dei consumatori attraverso le agevolazioni specifiche per questo tipo di operazioni. Direi una cosa però: c’è un fattore culturale in Italia da superare, che è quello del “concetto di proprietà”, perché difatti con il contratto di leasing non si diventa subito proprietari. In realtà anche con il mutuo, fintanto non si finisce di pagare, non si diventa proprietari. Proprio a tal proposito, dalla nostra indagine di mercato abbiamo visto che la propensione alla stipula di un contratto di leasing, per il centro nord, è molto più alta rispetto al sud ed è un fattore prettamente psicologico dato che sappiamo bene che per l’italiano medio la proprietà della casa è un obiettivo da raggiungere. È bene specificare che con il contratto di leasing non vuol dire che il cliente non sarà mai proprietario della casa. Magari al momento della stipula si, ma nel futuro avrà la possibilità di riscattare l’immobile. Infine, mi sento di dire che, questa nuova forma contrattuale è uno strumento che può aiutare sicuramente ad incrementare le vendite immobiliari. Abbiamo visto negli ultimi periodi che le banche si sono rimesse ad erogare mutui, che si erano bloccati per via della crisi. Certamente il livello attuale dei tassi di interesse ha contribuito, dal momento che valori così bassi -almeno a mia memoria che sono da 30 anni in questo settore- non mi vengono in mente. Pertanto il leasing immobiliare si inserisce già in un mercato in ripresa, se non netta, almeno in una fase iniziale agevolando così non solo il mercato edile ma soprattutto i consumatori: ripeto, il risparmio per le giovani coppie è davvero importante rispetto alle altre forme di finanziamento.

Giandomenico Carullo

Vice Direttore Generale CREACASA Gruppo CREDEM